di ITC Teatro dell'Argine con Micaela Casalboni
VENERDì 28 NOVEMBRE ORE 21.00
Sekou è un ragazzo africano in costante ricerca di sé e delle proprie radici, o forse in fuga da ciò che non conosce e non comprende. Il suo viaggio lo conduce dall’Africa all’Europa, terra sognata come rinascita ma che porta con sé nuove ferite e domande. La sua storia prende vita attraverso l’attrice Micaela Casalboni, che intreccia il racconto di Sekou alla propria identità artistica, messa in crisi dalla pandemia e dal senso stesso del teatro. Due percorsi paralleli che si specchiano: quello di un giovane in cerca di sé e quello di un’artista che, nella sua voce, ritrova le proprie domande. “Chi sono?” diventa l’interrogativo che attraversa mari, miti e società, e che ci accompagna verso una nuova luce dopo l’esperienza della pandemia.
di CreAzione Teatro con Davide Puccetti, Enrico Jacopo Testoni
VENERDì 28 NOVEMBRE ORE 21.00
Ah le donne! Ah il teatro! Ah! Le donne a teatro! A dirla tutta le donne a teatro, sul palco in particolare, non ci sono sempre state. C’è stato un momento preciso in cui i commedianti dell’arte italiani hanno pensato di portare sulla scena anche le donne. E da attrici a dive il passo è stato breve, brevissimo. A distanza di più di cinque secoli, due scalcagnati attori in disgrazia si interrogano sul teatro, sulle dive e sulle donne e sull’eterno conflitto tra maschile e femminile.
di Andrea Santonastaso
VENERDì 30 GENNAIO ORE 21.00
Di Sandro Pertini restano indimenticabili alcune immagini, consegnate alla memoria di ciascuno da spezzoni televisivi. Sono immagini che hanno scandito alcuni degli avvenimenti della storia recente italiana. In quegli avvenimenti Pertini c’era, naturalmente nel suo ruolo istituzionale. Ma c’era anche con la sua carica di umanità, con la sua storia che veniva da lontano, dalla guerra partigiana e dalla prigionia sotto il fascismo. Con questo spettacolo Bonazzi, Poli e Santonastaso, raccontano una biografia esemplare a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, nella convinzione che in quei due decenni abbiano germinato pensieri e situazioni con cui ora più che mai occorre confrontarsi.
di Alessia De Pasquale con Alessandro Pilloni, Filippo March
VENERDì 6 FEBBRAIO ORE 21.00
“Il rapinatore gentiluomo”, così veniva soprannominato Horst Fantazzini, bandiera del movimento anarchico, ma anche scrittore e pittore. Nato in Germania nel 1939, era figlio dell’indimenticabile Alfonso Libero Fantazzini, fiero antifascista e figura leggendaria dell’anarchismo bolognese, nonché eroe della Resistenza. Come molti libertari della sua generazione, Horst fu ipnotizzato dalla leggenda di Jules Bonnot e della sua banda di rapinatori: figure che, unite al background familiare, ne plasmarono l’orientamento e lo spinsero giovanissimo a inaugurare la sua stagione da rapinatore, colpendo uffici postali e istituti di credito.
di e con Franco Cervellati
VENERDì 20 FEBBRAIO ORE 21.00
Nel 2026 lo stadio di Bologna compirà cento anni. Di questi, l’autore ne ha vissuti in prima persona quasi sessanta, fin da quando a sei anni entrò per la prima volta nell'allora "Comunale" a fianco di suo padre, che a sua volta era la memoria storica familiare dei decenni precedenti. Da allora la sua vita è stata accompagnata costantemente dalle vicende che proseguono nell’attuale “Renato Dall’Ara”. I ricordi si fondono con il percorso storico dell’impianto e sono il pretesto per raccontare storie antiche e moderne, fatti di cronaca e testimonianze personali, gioie e delusioni, ma anche prospettive per il futuro che potrebbe riservare una nuova vita per l'impianto bolognese, già ristrutturato, non senza polemiche, in occasione dei Campionati Mondiali del 1990.
di e con Jacopo Trebbi
VENERDì 20 MARZO ORE 21.00
In un garage pieno di oggetti e memorie, un uomo si aggira tra i ricordi: è Peter Norman, ex velocista australiano, medaglia d’argento nei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968. Quel giorno salì sul podio accanto agli americani Smith e Carlos, protagonisti del celebre saluto Black Power, e scelse di solidarizzare con loro indossando il distintivo di un’organizzazione per i diritti umani. Quel gesto di coraggio segnò la sua vita: dimenticato dalla federazione, escluso dalle Olimpiadi del ’72, cadde nell’oblio e nella solitudine, senza mai rinnegare la sua scelta. Solo anni dopo, poco prima della morte, il mondo tornò a ricordarlo: Smith e Carlos portarono la sua bara al funerale e nel 2012 il Parlamento australiano lo riabilitò ufficialmente. Questo monologo restituisce voce e dignità a una figura esemplare di coraggio e coerenza civile.
ORARIO SPETTACOLI: ORE 21.00
BIGLIETTO: INTERO 15€ - RIDOTTO 12€
APERICENA PRE SPETTACOLO: 10€ (SOLO SU PRENOTAZIONE INFO@ZOLAUDITORIUM.IT)